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Calendario della Resistenza: tante date e tanti Caduti da ricordare

Comitato provinciale di Novara




L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia è organizzata in comitati provinciali, regionali, sezioni comunali, mandamentali, di quartiere, e circoli. Attualmente sono recensite 672 sedi. Tra queste una dozzina anche all'estero, in prevalenza in Europa ma anche in Sudamerica, organizzate da un Coordinamento dei Comitati ANPI Europei.

Il Comitato Provinciale di Novara è costituito da 23 Sezioni locali distribuite sul territorio della provincia. Nell'anno 2012 ha raccolto l'adesione di 1019 iscritti.



Si può prendere visione del documento integrale ed a grandezza naturale cliccando sulle immagini della pagina. In alternativa accedere a questa pagina, in cui sono disponibili i documenti qui illustrati più altri documenti d'archivio, sicuramente interessanti, riferiti all'attività dei primi mesi di funzionamento del Comitato Provinciale di Novara.


All'indomani della Liberazione
La nascita del Comitato Provinciale a Novara (1)

Il Comitato Provinciale ANPI di Novara fu costituito il 26 giugno 1945, il giorno prima della fondazione dell'ANPI Nazionale, avvenuta il 27 giugno 1945. Va però evidenziato il fatto che la data di nascita del nostro Comitato Provinciale non rappresenta una primogenitura. Esitevano già, dal giugno 1944, in Centro Italia, ormai liberata, associazioni combattentistiche che facevano riferimento al movimento partigiano; a Milano una di queste associazione sorse agli inizi di giugno 1945. Fu la fusione di queste realtà in precedenza esistenti a dar luogo, appunto il 27 giugno 1945, all'ANPI Nazionale.
La riunione di fondazione fu tenuta nei locali della Prefettura, già collocata, com'è ancora attualmente, a Palazzo Natta, in Piazza Giacomo Matteotti (in precedenza Piazza Umberto I ma già intitolata, a partire dal 1° di giugno 1945, con delibera a firma del Sindaco Cino Moscatelli, a Matteotti).
Presenti alla riunione nomi prestigiosi appartenenti al Gotha del movimento resistenziale di Novara, Valsesia ed Ossola. Vincenzo Moscatelli (Cino), il Prefetto della Liberazione Prof. Piero Fornara, Gino Grassi (Tia), Calletti Bruno (Bruno), Antonio Grassi (Nanni), Luciano Pennello (Oliva), Italo Settembri (*) (Italo), Edoardo Somaglino (Italo), Diego Fortina (Walter), Piero Arrigoni (Fano), Ugo Toscanini (Tosca),Verbale fondazione ANPI Dott. Aldo Schiavini, Don Sisto Bighiani, Giuseppe Scacchi, un non meglio definito Cap. Luoni (quasi certamente Vittorio Luoni, militare di carriera; all'epoca era trentenne, quindi è verosimile potesse portare il grado di capitano).
Presidente viene designato Cino Moscatelli, che quindi è stato in assoluto il primo presidente del Comitato Provinciale ANPI di Novara. In veste di Vicepresidenti sono incaricati Bruno Calletti e Italo Somaglino, Antonio Grassi è designato Segretario.
Una osservazione sulla data del verbale. L'estensore del verbale ha una grafia un po' particolare, che può portare a pensare che la cifra finale sia un "9". In realtà è un "5", l'anno è il 1945, senza ombra di dubbio alcuna, e questo è provato dal contesto e da una miriade di documenti successivi.

(*) Il verbale qui illustrato contiene, senza ombra di dubbio, un "refuso". Viene indicato come membro del direttivo Italo Settembrini (Italo). Ed ancora nei verbali successivi, nella convocazione del direttivo del 15 novembre 1945 e nel verbale del direttivo datato 13 dicembre 1945. Ugualmente questo si ripete nei verbali dei primissimi mesi del 1946, qui non riportati. Più in là non ci siamo spinti con la consultazione della documentazione.
Il motivo di questo "refuso" ci è sconosciuto. Possiamo supporre che l'estensore dei verbali (forse il Segretario Antonio Grassi «Nanni») fosse convinto che Settembri in realtà si chiamasse Settembrini, cognome che effettivamente nell'hinterland novarese è presente, seppur non diffusissimo, mentre Settembri è un cognome di origine toscana, pur essendo Italo Settembri nato a Novara e novarese a tutti gli effetti.
Che le cose stiano in questi termini non ci sono dubbi, bisogna restituire a Settembri quello che è di Settembri. Da tutti i controlli effettuati risulta effettivamente che Italo Settembri fu tra i fondatori del Comitato Provinciale Anpi di Novara. E negli elenchi dei partigiani non risulta nessun partigiano a nome Italo Settembrini.


Nel verbale di fondazione si parla della necessità di individuare una sede provvisoria per il Comitato Provinciale, in attesa che venga disponibile la ex Casa Littoria, in seguito rinominata Casa del Popolo. Per avere informazioni dobbiamo ricorrere al verbale di una riunione del 31 luglio 1945, riprodotto qui a fianco. Per comodità di consultazione non riportiamo il verbale autografo bensì una velina.Verbale 31 luglio 1945 La prima sede è collocata a Palazzo Faraggiana (con due "g", non con una sola, come nel verbale). Dal verbale veniamo a sapere che numerose Sezioni locali sono già operative, questo a poco più di un mese dall'insediamento del Comitato Provinciale.
La convocazione a data 28 luglio del direttivo del 31 luglio è il primo documento su carta intestata. Suggeriamo di porre attenzione all'Ordine del giorno, questo Comitato aveva obiettivi estremamente ambiziosi.
Dalla lettura del verbale qui a fianco parrebbe che taluni punti dell'odg, come l'assunzione di personale siano stati ignorati. Ciò nondimeno, da un documento contabile del mese di luglio 1946, abbiamo notizia del pagamento di retribuzioni a del personale, questo significa che il Comitato Provinciale aveva provveduto ad assumere dipendenti.


Il punto 1 dell'Ordine del giorno, riportato nel verbale del direttivo del Comitato del 31 luglio, trova compimento in questo documento del 01 agosto 1945, pari data del verbale medesimo. E' il primo rimpasto del Comitato Provinciale. Questo è anche il primo documento protocollato.Autografo con lista componenti Comitato Disponiamo della copia minuta, riprodotta qui a fianco, con i nuovi componenti il Comitato Provinciale, o, per dirla con il verbale, con la ricomposizione del Comitato medesimo.
Non è dato conoscere chi sia l'autore della minuta autografa. Forse, e sottolineiamo forse, il segretario Grassi. Un indizio: qualche "i" col puntino esplicito, quasi un accento, come nella "i" della firma di Grassi, in mezzo però a tante "i" con un normale puntino anonimo. C'è un ulteriore indizio: la stessa matita rossa che compare anche nel già citato documento 01 agosto 1945.
Abbastanza poco, nulla più.


Da questa lettera indirizzata al Comitato Provinciale di Novara e proveniente dalla Divisione Valdossola, datata 21 agosto 1945, apprendiamo che la sede del Comitato è ancora a Palazzo Faraggiana in Via Gaudenzio Ferrari 13. Soffermiamoci solo un momento su questa lettera, che porta la firma autografa del Comandante la Divisione Valdossola Dionigi Superti.
Ma dalla convocazione, datata 11 novembre 1945 del direttivo indetto per il 15 Covocazione Direttivo del 15/11/1945novembre, qui a lato riprodotta, apprendiamo che la sede è alla Casa del Popolo, l'attuale sede della Questura, collocata in via Balilla. E' solo con atto 942 del 12 dicembre 1954 che la Giunta municipale di Novara intitolò la via a Giulio Biglieri, abbruzzese di nascita, novarese d'adozione, fucilato al poligono del Martinetto di Torino il 05/04/1944, medaglia d'argento al valor militare alla memoria.


Elenco Sezioni comunali del Comitato di NovaraAbbiamo anche la carta intestata del Comitato Provinciale, ormai insediato alla Casa del Popolo. E conosciamo altresì il numero di telefono, 11-00. Non provate a chiamare questo numero, non vi risponderebbe nessuno.


Ed ecco l'elenco delle Sezioni attive al 21 luglio 1946. Sono ben 81 (va considerato che l'allora Provincia di Novara comprendeva il terriotorio dell'attuale Provincia e quello della Provincia del Verbano Cusio Ossola.
Carta intestata sede ComitatoNovara fa la parte del leone, con sezioni a Novara città, Olengo, Torrion Quartara, Lumellogno, Pernate, Veveri, e Vignale.
Il piccolo comune di Casalino ha una sezione a Casalino ed una a Cameriano, oggi son confluite in un'unica sezione con il nome di Sezione Basso Novarese.
Il Comitato Provinciale di Novara spazia anche fuori dai confini amministrativi della Provincia. Infatti abbiamo sezioni a Cellio, Falmenta, Serravalle Sesia ed a Varallo Sesia.
In tutto 4550 iscritti, niente male.




(1) Il materiale di documentazione del presente paragrafo è stato tratto dal Fondo Anpi depositato presso l'Istituto Storico per la Resistenza e la Storia Contemporanea "Piero Fornara" di Novara. I documenti illustrati sono classificati alla Sez. 16, busta XV, fascicolo 1.
Il Fondo Anpi comprende attualmente 35 buste. Il primo versamento risale ai primi anni '70, consistente dei documenti d'archivio del Comitato Anpi di Novara dalla fondazione al 1970. Successivamente il versamento dei documenti è avvenuto più volte con frequenza regolare.
Il materiale del Fondo Anpi è stato parzialmente riordinato da Anna Borrini.




Gli anni novanta
L'esperienza del Comitato interprovinciale Novara - Verbania




Paragrafo in allestimento




La nostra "mission" negli anni 2000

Quale può e quale deve essere la "mission" dell'ANPI e dei suoi organi periferici in questi travagliati anni 2000?
L'ANPI oggi si configura come una associazione per la democrazia, in difesa e per l'attuazione della Costituzione.

  • Contrastare il revisionismo e il neofascismo che mirano a rovesciare le radici civili del Paese: Resistenza e Costituzione.

  • Difendere l'unità dell'Italia riconquistata dalla Resistenza: è un bene irrinunciabile per il presente ed il futuro del Paese.

  • Garantire a tutti un lavoro giusto e dignitoso. Debellare precariato e disoccupazione.

  • Rafforzare i valori dell'ANPI tra le donne, per ricostruire tra di loro reti di relazione e di solidarietà e per sollecitare lo sviluppo di movimenti partecipati: un nuovo protagonismo delle donne potrà consolidare le basi della nostra democrazia.

  • Per un'informazione che racconti realmente e liberamente il Paese, senza legacci, ostacoli, minacce. L'ANPI è impegnata a sostenere le battaglie a favore di una informazione libera e indipendente, presupposto cardine per una sana e robusta democrazia.

  • Debellare la corruzione, renderla estranea al Parlamento, ai governi nazionali e locali, alle istituzioni, alla pubblica amministrazione, ai partiti ed alla politica.

  • La scuola, in tutti i suoi gradi, da quella per l'infanzia all'Università, non può essere una "fabbrica" del precariato. Da un'istruzione giusta e di qualità deriva il futuro economico e civile del Paese. L'ANPI, inoltre, ribadisce la necessità di un insegnamento più strutturato e rigoroso della storia dell'Antifascismo e della Resistenza, fondativi della Costituzione.

  • In Italia l'immigrazione va affrontata con politiche di accoglienza e integrazione e non invece con visioni di mero ordine pubblico che alimentano esasperazioni e paure. L'ANPI deve essere in campo per far pesare: la storia d'Italia quale Paese di grande emigrazione; la dura lezione delle famigerate leggi razziali; la luminosa lezione che deriva dalla significativa partecipazione di tanti antifascisti stranieri alla Resistenza italiana; il contributo di tanti militari delle truppe alleate alla liberazione del Paese.

  • Ci battiamo per una giustizia fondata sull'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e per una magistratura autonoma e indipendente, decisiva per assicurare il diritto alla giustizia e alla sicurezza dei cittadini e per rendere più adeguata e vincente la lotta alla mafia e ai poteri criminali.






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